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Torre-Pino, mister Souza suona la carica

Lunedì, 4 Gennaio 2010

Approdato in quel di Spinazzola il 23 dicembre scorso, per mister Eurico Souza è già tempo di tracciare i primi bilanci. Dieci giorni appena di tempo per studiare la situazione e valutare le diverse “possibilità”. L’obiettivo da portare a termine prende il nome di salvezza. Ad agevolarlo in tal senso ci penseranno gli innesti di Eder (ex Azzurra Paganese) e De Feudis (ex Nettuno), ultimi arrivi in biancoazzurro. Ma prima, conosciamo meglio mister Souza, il primo brasiliano nella storia sulla panchina della Torre-Pino.

Eurico Souza nasce a Pernambuco (Recife) nel 1968. Quanti di questi passati nel mondo del calcio?
Tanti! Sono nel calcio sin da piccolino. E ho cominciato a lavorare quando avevo appena 16 anni. Nel calcio a 11 in Brasile giocavo come portiere. Ho iniziato nello Sport Recife (Juniores e under20) per poi passare in una squadra professionista di San Paolo. In seguito ad un grave infortunio poi ho dovuto smettere. Il dolore era davvero tanto: per me fu impossibile continuare. Iniziai quindi una nuova avventura come preparatore dei portieri, sempre nel calcio a 11. In seguito mi iscrissi all’Università e mi specializzai come preparatore atletico. Quindi decisi di fare il corso da allenatore di calcio a 5. Come ho detto prima, ho cominciato a lavorare quando avevo 16 anni. Nel futsal brasiliano tra le tante ho allenato anche società di serie A: il Capela (nel Paranà) e il Gloria Futsal (nel Goias).

Poi, l’arrivo in Italia al Manfredonia. E’ stata la prima esperienza in assoluto fuori dal mio paese. Disputammo un ottimo precampionato. Anche l’inizio di stagione fu positivo. All’esordio vincemmo a Fasano 3-2: fu una partita difficilissima. In seguito, poi, a causa di alcuni problemi economici fui costretto a tornarmene in Brasile per terminare il campionato con il Gloria: perdemmo in finale.

A Giugno dello scorso anno (2009) fui contattato dalla Virtus Monopoli. Anche in quel caso facemmo un’ottima preparazione. Il precampionato fu suggellato dalla vittoria del “6° Trofeo Città di Monopoli”: giocammo contro squadre di serie A! L’inizio in campionato fu altrettanto positivo. Lasciai la squadra, dopo 5 vittorie consecutive e a 2 punti dalla prima, a causa di problemi personali. Infine, la Torre-Pino Spinazzola. Un amico mi parlò del progetto: mi piacque sin da subito. Oggi sono qui e ne sono davvero soddisfatto. Mi trovo benissimo. Il presidente mi ha accolto con grande entusiasmo e non mi sta facendo mancare nulla. I ragazzi sono fantastici: si è creato davvero un bel gruppo.

Dal caldo di Recife al “freddo” di Spinazzola. Il primo impatto è stato dunque positivo. Ma ora l’obiettivo si chiama salvezza...
Prendere una squadra quando è ultima in classifica non è facile, ma a me le sfide piacciono. Per poterci salvare bisognerà lavorare tanto. La base non è affatto male tra l’altro e con l’arrivo di elementi come Eder ed altri che stiamo contattando in questi giorni sicuramente faremo un girone di ritorno alla grande. Il campionato di c1 è difficile: ci sono almeno 3-4 squadre che lottano per vincere. Noi abbiamo bisogno solo di lavorare. Se sarà cosi state tranquilli che la salvezza arriverà.


Sabato 9 gennaio la prima da allenatore sulla panchina della Torre-Pino: a Foggia affronterete la capolista Fuente. L’esordio la spaventa?

No, assolutamente. I giocatori mi hanno parlato molto di questa squadra. Io sono convinto che se a Foggia avremo una panchina numerosa potremo certamente fare una bella figura. La rosa al momento non è ancora completa. Stiamo lavorando per questo e speriamo di arrivare al 9 gennaio con più uomini: almeno 2-3 in più rispetto ad oggi. Io, ripeto, non ho paura. Già da sabato possiamo puntare a qualcosa di positivo.
Il progetto del presidente Pantone è molto serio: mi ha colpito tantissimo. Sono davvero contento di questa opportunità. Spinazola mi piace, la società anche. Le premesse per fare qualcosa di veramente importante ci sono tutte. Ma oggi la parola d’ordine è: na ma salvé! Come vedete sto imparando persino al dialetto. Dobbiamo lavorare, lavorare e pensare solo a salvarci. E’ troppo importante per tutti noi. Alla Fuente dico che sabato verremo con molto rispetto, ma senza paura: ce la giocheremo!


E così sia. Parola di mister Eurico Souza

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