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Dal PM Savasta, quatro anni a Casillo per grano tossico!

Domenica, 29 Gennaio 2012

Quattro anni di reclusione per il reato colposo di «adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari», è questa la pena richiesta dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Antonio Savasta, per il noto imprenditore coratino Francesco Casillo, leader del settore cerealicolo, imputato per la partita di grano intossicato dall’ocratossina sostanza chimica pericolosa per la salute, giunta dal Canada nel 2005 e destinata alla sua azienda per la trasformazione in prodotti alimentari.

La partita di 26 tonnellate pronta per essere trasportata nei molini di Corato fu sequestrata a bordo della nave «Loch Alyn» perché ritenuta tossica dalla presenza di ocratossina con valori oltre la norma fissata dalla legge.

Nel processo è imputato anche Alessio Di Maggio, direttore tecnico dell’Azienda Speciale Samer, chi secondo il quadro accusatorio, avrebbe consentito a Casillo di eludere le indagini ed occultare la contaminazione della partita di grano. Per Di Maggio, chi fu rinviato a giudizio per le ipotesi di favoreggiamento, falso ideologico e falso materiale, il pm Savasta con la requisitoria; ha chiesto l’assoluzione dall’accusa di favoreggiamento e la condanna al minimo della pena per il falso.

Nel processo, iniziato il 4 febbraio 2010, sono costituiti parti civili i comuni di Spinazzola e di Gravina in Puglia. Le comunità murgiane chiedono la condanna degli imputati e il « risarcimento dei danni morali, esistenziali, patrimoniali e non patrimoniali subiti dalle due collettività».

Le prossime udienze del 2 e del 22 febbraio saranno destinate alle arringhe difensive. La sentenza è prevista per il 29 febbraio dopo le repliche del pubblico ministero.

Legge testo originale:

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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